Hesperides
Le Esperidi, Egle, Aretusa ed Espertusa, ninfe abitatrici di un favoloso giardino posto su un’isola ai confini occidentali della terra, custodivano un albero dai pomi aurei, dono nuziale di Gea alla dea Giunone. Ercole compì la sua undicesima fatica cogliendone i frutti e uccidendo il vigilante drago Ladone. Il Pontano con l’opera “De Hortis Hesperidum, sive de Cultu Citri” (1503), fu il primo in epoca moderna a stabilire poeticamente l’identità fra i pomi aurei e i frutti degli agrumi; in seguito Giovan Battista Ferrari nelle sue “Hesperides” (1646) consolidò questa interpretazione associando la ninfa Egle al Cedro, Aretusa al Limone ed Espertusa all’Arancio.
Citrus medica L. "Maxima" acquerello su cartone. Aurora Tazza |
Giovanni Battista Ferrari, "Hesperides", 1646 © 1995-2012 Missouri Botanical Garden http://www.illustratedgarden |
Citrus deliciosa Ten., studio acquerello e grafite su carta. Aurora Tazza |
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