Claudio Monteverdi, "Spuntava il dì quando la Rosa..."
Spuntava il dì
Da: La Selva Morale e Spirituale,
testo della Canzonetta morale a tre voci
di Claudio Monteverdi,
Venezia 1641.
testo della Canzonetta morale a tre voci
di Claudio Monteverdi,
Venezia 1641.
Spuntava il dì
quando la rosa
sovra una piaggia erbosa
in ossequio dell'alba un riso aprì,
e rise il prato
tutto odorato
e i colli e le campagne innamorò.
Ma che pro?
Chi da l'ira del Ciel mai l'assicura?
Cosa bella qua giù passa e non dura.
La più dolce rugiada
che dal ciel cada
lei di liquide perle incoronò,
poi la bella reina
de la sua spina
se stessa cinse e la sua reggia ornò.
Ma che pro?
Chi da l'ira del Ciel mai l'assicura?
Cosa bella qua giù passa e non dura.
La vagheggiano gli alberi,
la vezzeggiano l'aurette,
le s'inchinano i bei fiori,
e l'adorano l'erbette;
fior più bello non riga o l'Arno o 'l Po.
Ma che pro?
Chi da l'ira del Ciel mai l'assicura?
Cosa bella qua giù passa e non dura.
Per valletta o per campagna
il piè molle affretta il rio
e con dolce mormorio
la saluta e 'l piè le bagna
riverente quanto può.
Ma che pro?
Chi da l'ira del Ciel mai l'assicura?
Cosa bella qua giù passa e non dura.
Ahi, quel sole che dianzi in su l'Aurora
la diede ai colli e ne dipinse i campi
rotand 'accesi in sul meriggio i lampi
la distrugge, la scolora
restand'ignude e senza onor le spine
e vanno insieme i doni e le rapine.
Oh, d'umana bellezza
cui tant'il mondo apprezza
per poco spazio ornò
rosa caduca il superbir che pro?
Chi da l'ira del Ciel mai l'assicura?
Cosa bella qua giù passa e non dura.
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